Diario Olimpico 1 - Nuova Zelanda
Pubblicato:
03/04/2016 09:40:15
Categorie:
Inside the Olympic Games
Andrea Gabba
Nazionalita': italiana
Vive: Torino,
Esperienza: allenatore di triathlon, che ha portato 2 volte i team italiani alle Olimpiadi, attualmente allenatore della nazionale turca di triathlon
Diario Olimpico 1 - Nuova Zelanda
Se Diario olimpico deve essere allora che sia un vero diario olimpico, che la strada mi porti fino a Rio o si interrompa prima… nel viaggio verso l’obiettivo sta la vera vittoria e con tutti voi voglio condividerla.
Questa avventura insieme non potrebbe che partire da dove mi trovo ora…diecimila metri sopra l’oceano indiano a 11 ore di distanza dalla Nuova Zelanda dove tra pochi giorni i “miei” ragazzi (sono CT della Turchia e coach dell’azzurro Andrea Secchiero) gareggeranno nella prova di Coppa del Mondo di New Plymouth.
Dopo quasi due anni di gare siamo vicini all’epilogo di un libro intitolato “alla ricerca di un posto alle olimpiadi di Rio 2016”. Tra un mese e mezzo i giochi saranno fatti (nel vero senso della parola) e sapremo chi saranno i 55 atleti maschi e 55 donne che gareggeranno in Brasile.
Al momento i triathleti più forti (circa una quarantina per sesso) ha la certezza del pass olimpico. Questi atleti possono già avere la testa proiettata all’appuntamento che vale una carriera. I miei ragazzi (Gaia e Jonas) sono invece tra coloro che “son sospesi” (come diceva Dante) ossia sono ancora alla ricerca dei punti necessari per la qualificazione, per questo motivo il nostro focus è diretto alle ultime gare del biennio di qualificazione olimpica. Purtroppo oggi siamo tra i primi esclusi ma stiamo lottando per ribaltare la situazione; vogliamo portare la bandiera della Turchia a sventolare sulla spiaggia di Copacabana.
Abbiamo programmato fino al 15 maggio (data di chiusura del rank olimpico) 5 gare o meglio 5 finali di champions league, 5 match a Wimbledon, 5 discese sulla streif di kitzbuell insomma 5 sfide dove ci giochiamo tutto, dove dobbiamo mettere in campo il cuore come se non ci fosse un domani.
I ragazzi sono già la, in quella terra cosi affascinante e lontana dall’Europa chiamata nuova Zelanda. Io li sto raggiungendo. Devo e voglio essere con loro. Non sono il loro allenatore - trainer (inteso come colui che li allena quotidianamente) ma sono il loro coach ossia la persona che pianifica strategie e scelta nelle gare che andiamo a fare. In questi giorni mi aspetta un lavoro duro, devo essere un buon motivatore, un valido supporto, un organizzatore delle attività, un fratello maggiore se c’è necessità e all’occorrenza anche un padre severo.
Dobbiamo portare a termine una missione compiuta con tante difficoltà e sacrifici personali (ma questa è un'altra storia…che un giorno vi racconterò) ponendoci l’obiettivo che nel bene o nel male ne dobbiamo uscire a testa alta senza rimpianti.
Credo nei miei ragazzi come credo in me stesso.
Nelle prossime puntate del nostro diario vi parlerò in modo più ampio della vita di un atleta elite ma per “rompere il ghiaccio” dovevo iniziare a parlarvi di noi. Ho avuto la fortuna di vivere due olimpiadi (Atene e Pechino) e mezza (Torino 2006… per un torinese come me è un ricordo indelebile anche se da … spettatore) e vorrei che anche i miei ragazzi vivessero da veri protagonisti come solo un atleta può essere l’esperienza a cinque cerchi.
Una bracciata alla volta, una pedalata alla volta, un passo alla volta, una gara alla volta…lotteremo per conquistare Rio!!
Ci sentiamo prestissimo!!!
Andrea Gabba