L'attività fisica come medicina
Pubblicato:
20/12/2015 22:00:06
Categorie:
Benessere
Dott.ssa Valentina Vecellio
Nazionalità: italiana
Vive: Merano BZ, Italia
L'attività fisica come medicina
Esperienza: ex atleta agonista in triathlon e corsa, cintura nera di Xoseikan Budo, divulgatrice e comunicatrice medico-scientifica e relatrice di conferenze e congressi
Allunga la vita, previene le malattie e può addirittura curarle. Anche i medici sono concordi: il movimento agisce come un vero e proprio farmaco.
La cattiva notizia: le malattie cardiovascolari sono assieme ai tumori le cause principali di malattia e morte nei paesi industrializzati. Nella migliore delle ipotesi queste malattie divengono una condizione cronica per chi ne soffre. Le malattie croniche rappresentano l’80 % della spesa sanitaria pubblica. La buona notizia: il 70 % di queste malattie si potrebbe prevenire con uno stile di vita sano, un’attività fisica regolare e un’alimentazione bilanciata. ”L'inattività fisica” è infatti il terreno fertile per lo sviluppo di:
- malattia coronarica, scompenso cardiaco, malattie del sistema circolatorio, ipertensione arteriosa;
- diabete mellito, valori alti di trigliceridi e colesterolo;
- obesità;
- sindrome metabolica;
- tumore di colon, mammella, utero, prostata e pancreas;
- depressione;
- osteoporosi.
L’attività fisica non ha solo effetti preventivi sullo sviluppo di questi “big killer” dei paesi occidentali (e ora anche di quelli in via di sviluppo), ma rappresenta uno strumento altrettanto efficace per la cura delle malattie cardiovascolari e la riduzione dei disturbi metabolici che le favoriscono. L’effetto terapeutico si estende anche alle malattie tumorali, abbassandone notevolmente il rischio di recidive (p. es. fino al 40-50 % per il tumore al seno e colon). L’attività motoria regolare riduce infatti il grasso corporeo, tiene sotto controllo la glicemia, aumenta la sensibilità all’insulina, abbassa il colesterolo “cattivo” LDL e aumenta quello “buono” HDL, diminuisce i trigliceridi e la pressione sanguigna. Essa esplica un’azione favorevole sul sistema immunitario e sui parametri infiammatori del sangue, ha effetti antidolorifici e rischiara l’umore.
Il movimento esercita dunque effetti preventivi e terapeutici sulle malattie da “inattività”, perché, se somministrato regolarmente in dosi adeguate, ne impedisce lo sviluppo a favore della salute del singolo e dell’intera società (meno ricoveri, minor ricorso ai farmaci e abbattimento dei costi complessivi del Sistema Sanitario Nazionale).
Valentina Vecellio